Il mondo del lavoro dal punto di vista di uno studente

Complessi e di varia natura sono i problemi che personalmente ho incontrato nella mia attuale carriera di studente universitario e lavoratore e molti sono i punti che vorrei condividere e che difficilmente riuscirò a espletare in questa breve presentazione. 

 

Sono uno studente di economia e scienze politiche presso l'università La Sapienza di Roma e il primo punto che voglio sottolineare è sicuramente l'impossibilità economica di frequentare un'università pubblica senza lavorare. In secondo luogo il mondo del lavoro che ho incontrato, il quale è stato molto duro e pieno di contraddizioni. La retribuzione ricevuta all'interno della busta paga è pari alla metà delle ore effettivamente lavorate e la presenza stessa di un contratto lavorativo (nonostante svantaggioso) rende l'azienda capace di esercitare un potere sul lavoratore in quanto nel particolare mondo della ristorazione e del turismo, ma non solo, è molto difficile lavorare secondo le regole contrattuali nazionali. Il lavoro nero dilaga e questo rende attraente anche un contratto in realtà non equo nei confronti del lavoratore. La mia lotta quotidiana è cercare di trasmettere alle persone che lavorano insieme a me che migliori condizioni di lavoro possono portare a maggiori guadagni non solo per il lavoratore ma anche per l'azienda, e che il taglio sul costo del lavoro non è l'unica soluzione possibile e che è possibile immaginare un mondo del lavoro dove sia aziende che lavoratori guadagnino insieme. Anche all'interno del dibattito di una etica lavorativa basata sulla dignità del lavoratore tramite il rispetto dei suoi diritti basilari molti sono gli elementi di preoccupazione, perché tali diritti oltre a non essere rispettati dal datore di lavoro sono ignorati dai lavoratori stessi, sia a causa di un basso livello di scolarizzazione sia perché se pur consapevoli delle condizioni svantaggiose a cui sono sottoposti, non hanno altra scelta, in relazione ad un mercato del lavoro che non offre possibilità per il lavoro non-qualificato. Il problema principale rimane comunque un basso livello di scolarizzazione in quanto porta un'automatica un'incapacità di difendere i propri diritti, senza considerare poi il fatto che in tale settore (Contratto nazionale del Turismo) non esiste alcun tipo di rappresentanza sindacale. Da situazioni lavorative come quella in cui io vivo nascono le cattive aspettative verso una politica che non riesce a migliorare l'occupazione e di conseguenza contro un'Europa che spinge verso una politica di stabilità e rigore. Da studente delle politiche economiche europee posso comprendere le dinamiche che sono dietro a tali scelte, e ciò che sta avvenendo, ma la maggior parte della popolazione non capisce cosa sta facendo questa istituzione sovranazionale (tanto meno quella nazionale) e generalmente le cose che maggiormente ci fanno paura sono proprio quelle che non conosciamo. Il mio obiettivo e aspirazione non è fare politica, ma spiegare alle persone che non hanno la fortuna come me di poter approfondire queste tematiche come le politiche economiche europee potranno migliorare l'Italia e gli altri paesi dell'unione e come l'Europa rappresenta sicuramente una possibilità che non possiamo assolutamente perdere. La voglia di migliorare è tanta e le cose di cui parlare sono tante, ma sono assolutamente convinto che il dialogo e la partecipazione siano lo strumento principale su cui dobbiamo basarci per poter rendere questo mondo un posto migliore dove vivere.

Grazie

Andrea Catalano   

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