Dare "Garanzie" ai giovani disoccupati - L'esempio viene dall'Europa del Nord

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Original article from Repubblica

In Svezia e Finlandia è attivo da tempo il programma Youth Guarantee. Il risultato? A massimo quattro mesi di distanza dalla domanda di assistenza i ragazzi senza lavoro trovano un contratto, un tirocinio o un corso di perfezionamento. In Italia, la Cgil lancia una petizione per replicare il modello, ma i fondi statali sono - in rapporto al pil - un decimo di quelli tedeschi.

di FILIPPO SANTELLI

ROMA - Assicurare un'offerta di impiego ai neolaureati. O un percorso di formazione per chi è rimasto senza lavoro. Riducendo al massimo a quattro mesi il limbo più pericoloso, quello di inattività e scoraggiamento. Si chiamaYouth Guarantee, Garanzia Giovani, ed è una misura già attiva con successo in alcuni Paesi del Nord Europa, come Svezia e Finlandia. I ragazzi che si rivolgono ai servizi per l'impiego ricevono entro 120 giorni una proposta concreta: contratto, tirocinio o corso di perfezionamento. La Commissione vorrebbe farne un pilastro della nuova politica comunitaria a sostegno delle nuove generazioni. Una proposta di raccomandazione è pronta da dicembre (il dossier europeo): invita tutti i Paesi membri a dotarsi di un sistema di Youth Guarantee. Il Consiglio dei ministri del Lavoro ne discuterà a fine mese a Bruxelles. E se la norma, appoggiata anche dal Parlamento, dovesse passare, verrà inserita nella programmazione 2014-2019 del bilancio comunitario.

In Italia, le politiche per l'impiego giovanile sono urgenti. A dicembre il tasso di disoccupazione degli under25 si è confermato oltre il 35%. E un ragazzo ogni cinque è Neet, non studia né lavora. "Quando un giovane si rivolge ai nostri servizi per l'impiego, per prima cosa riceve un piano personalizzato", racconta Susanna Holzer, del sindacato svedese Tco. "Si analizzando le sue qualità e i suoi bisogni, per disegnare un percorso che lo renda più competitivo sul mercato del lavoro". Entro quattro mesi gli viene garantita un'opportunità, di formazione o di lavoro. In Svezia l'80% dei giovani disoccupati viene preso in carico, con un tasso di successo del 50%. E la vicina Finlandia, che ha appena esteso la garanzia agli under30, fa anche meglio: sette ragazzi su dieci escono dalla trappola della disoccupazione. 

Da qualche giorno la Cgil ha lanciato la campagna Garantiamo noi! (il sito internet), una petizione online per chiedere al prossimo governo di introdurre la pratica anche in Italia: "Proponiamo la Garanzia Giovani come legge quadro dello Stato, con un fondo specifico dedicato", dice Ilaria Lani, responsabile Politiche giovanili del sindacato. E la misura è contenuta anche nel programma elettorale presentato da Scelta Civica, la lista guidata dal premier uscente Mario Monti. A livello comunitario, calcola la Commissione, costerebbe circa 21 miliardi di euro. Non pochi, in epoca di riduzione dei bilanci pubblici. Ma oltre ai fondi strutturali in arrivo dal 2014 - continua Lani - le risorse potrebbero essere trovate attraverso un prelievo sui grandi patrimoni, uno stock di ricchezza improduttivo che ostacola la mobilità sociale".

Ma ci vorrebbe anche una rete efficiente di centri per l'impiego. Quelli pubblici, in Italia, sono 553, nel 2010 hanno servito 2milioni 651mila persone, la gran parte al Sud o nelle Isole. Ma con scarsi risultati, come testimonia un sondaggio condotto dall'Isfol: il 60% degli utenti non ha avuto, a 24 mesi dall'iscrizione all'ufficio di collocamento, alcuna offerta di lavoro, il 46% dice di non aver ricevuto informazioni utili e uno su tre non ha neppure pianificato un percorso di orientamento. Così, tra gli under30 che hanno trovato lavoro nel 2011, solo il 2,7% lo ha fatto attraverso un centro per l'impiego. Non una sorpresa, visto che la spesa che il nostro Paese dedica al settore è tra le più basse d'Europa: lo 0,03% del Pil. Paesi come Danimarca e Germania sono allo 0,37%, dieci volte tanto.

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published this page in Blog 2013-02-05 14:19:54 +0100
"Your future is my future - a European Youth Guarantee now!"
The Party of European Socialists (PES), Young European Socialists (YES) and PES Women are running the campaign "Your future is my future" and calling for a European Youth Guarantee to tackle youth unemployment.

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